28 marzo 2008

Campagna elettorale, ovvero sondaggi


Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?

18 marzo 2008

Les Anarchistes - Fuochi di Parole

Sulle pire accese bruciano le streghe
I loro corpi d'estasi ribelli a ogni potere

Bruciano i matti Bruciano i profeti
Barbari inquisiti da giudici e da preti

Bruciano gli eretici Brucia fra' Dolcino
Che sui monti prese le armi su consiglio divino
E poi bruciano i libri che sono armi puntate
Da chi si riprende le parole contro chi se l'era rubate

A parole fuochi di parole
A parole oltre le parole
A parole dentro le parole
A parole armati di parole

Si fondono nel fuoco in quel santo campo
Le parole nere e il loro fondo bianco

E si fanno cenere di cui cospargersi il capo
Per poi chinarlo muto ai piedi di chi ha giudicato

Che non siano cenere ma polvere da sparo
Quando il capo è tagliato tutto è molto più chiaro

E che ogni lettera si faccia capitale
Centro infinito finito e decentrato di un ordine innaturale!


Canzone di Marco Rovelli, che ci tiene

13 marzo 2008

Campagna Elettorale, ovvero Carcarlo

04 marzo 2008

Astensionismo Parte Seconda

Ci sono un paio di essendo che da infilare.
Essendo che TheBug ha fatto un commento intelligente all'ultimo post, essendo che, benché oramai convinto che il mio voto da qualche parte lo mando, l'astensionismo considerato come strumento attivo mi piace e non poco, essendo che sono in vena di postare, riporto dal succitato blog* un paio di buoni consigli per fare in modo che la scheda bianca o nulla non vada poi ripescata a favore dei partiti piu' grossi. Perché è questo che succede, di solito.

Pasto. (lascio i colori, i grassetti e i maiuscoli così come li ho trovati, ma non vuol dire che li condivida)

*che poi in realtà la cosa ha altre origini (per scoprire quali guardatevi il blog) ma mi sembra giusto premiare chi commenta il mio povero blog *sorriso*

Per tutti coloro che non vogliono andare a votare o che annulleranno la scheda...

E' importante sapere che se votate scheda bianca o nulla perchè non vi sentite rappresentati da nessun partito, in realtà, favorirete il partito con più voti.
Infatti (vedere REGOLAMENTI PER IL CALCOLO DEL PREMIO DI MAGGIORANZA) anche i voti bianchi o nulli entrano nel calcolo del premio di maggioranza, favorendo chi ha preso più voti.
ESISTE UN’ARMA LEGALE CONTRO QUESTA LEGGE INDECENTE E ANTIDEMOCRATICA!
Di seguito i riferimenti legali. Tutto si basa su un uso “puntiglioso” della legge:

Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104 - Par. 5 5) Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o
di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a
tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
Illustro nei dettagli il sistema da usare:

1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA
2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA),
dicendo: “Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato
3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA
4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO METTERE A VERBALE UN COMMENTO CHE
GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio “Nessuno dei politici inseriti nelle
liste mi rappresenta”)
COSI FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO NULLO O BIANCO SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU’ VOTI.

Astensionismo

E' idea di questi giorni che l'astensionismo possa essere un'ottima soluzione.
I motivi che stanno portando molte persone verso queste scelte, non sempre accompagnate da una reale consapevolezza dell'estremismo del gesto, sono i piu' svariati.
Esiste un approccio che, a favore dell'attualità, chiamerei Grillismo. Per i Grilli il non votare avrebbe una forte componente comunicativa, in questo caso una sorta di monito verso la classe dirigente che dovrebe portare la stessa a rigenerarsi e reinventarsi per riappropiarsi di chi è rimasto deluso.
Esiste un approccio anarcoide, questo in particolare difficilmente consapevole. L'anarcoide generico non riconosce piu' l'autorità dello stato, o quanto meno non la riconosce piu' in toto, e quindi rinuncia al diritto di votare mentre rifiuta l'obbligo di farlo. Soprattutto questo genere di astensionista spesso non vota alle politiche, mentre richiamato dalla radicalità del locale risponde prontamente alle amministrative. naturalmente io, facendo riferimento a pensiero anarcoide, do un certo significato al possibile astensionismo, ma puo' ance succedere che una persona si astenga in modo molto simile ma seguendo motvazioni meno filosofiche.
L'astensionista qualunquista. Non gli interessa della politica se non per lamentarsene, non la conosce e non vuole conoscerla. La rifiuta ma non ne vuole essere infastidito. Non presenta un radicale rifiuto delle istituzoni, anzi. Solo non vota alle politiche e io non capisco fino in fondo perché lo faccia. Lo chiamo qualunquismo perché non lo capisco, ne piu' ne meno.
Poi c'è un astensionismo strutturato, e faccio riferimento all'appello pubblicato qui (ma sono sicuro che in questi giorni stiano fiorendo petizioni e iniziative simili).
fareste bene a leggerlo per intero, anche se non d'accordo, comunque in particolare mi interessa questo passaggio:

Ma il rifiuto, cioè l'astensione, non è fuga. Al contrario, esso vuol essere la premessa di una lotta più ampia che potrà svilupparsi solo a condizione di una rottura totale con l'indecente casta che chiederà il voto il 13 aprile. A volte il voto più forte è quello non dato. A noi sembra che questa volta sia proprio così.
Eccolo qui. Si fa rifermento all'oligarchia che necessariamente ogni forma di istituzionalizzazione comporta (che la si chiami casta o meno è indifferente) ma soprattutto da per scontato, ancora una volta, il valore comunicativo dell'astensionismo e le sue conseguenze.

Perché se inizierà a votare sempre meno gente, l'oligarchia istituzionalizzata non potrà fare altro che preservare se stessa, oltre qualsiasi coscienza umana, abassando quorum e meccanismi simili.
L'astenione sara' di volta in volta interpretata in modo diverso fino a quando non sarà un unico, grande movimento granitico e riconosciuto come tale.

Ma adesso non è così. non votare, per come la vedo io, significa solo permettere che si continui e consolidi il processo di americanizzazione della politica americana. E se si vuole evitare questo l'unica via è dare il proprio voto ai partiti minori ed evitare il complesso PD-PDL.

Dare forza alla minoranza perché continui a svolgere il suo ruolo di minoranza senza sparire.
Perché in Italia esiste una tradizione, molte tradizioni politiche. Da destra a sinistra, le posizioni possibili sono così tante che anche solo pensare di riassumere il tutto in due soli partiti è pura follia.

Come puo' un ex militante del Movimento Sociale, poi di AN ora votare per Berlusconi, un neo-liberale. Concettualmene l'opposto di un fascista.
Come fa un ex-PCI essere a capo di una formazione come il PD?

Davanti a questo miasma d parole svuotate non c'è davvero da stupirsi che NON si voglia votare, perché non esiste piu' la possibilità, nel regime bipartitico, di riconoscersi. Ma bisogna opporsi per non essere colpevoli.

Non voglio stare a guardare.

Quando ho iniziato questo post non avevo ancora preso una decisione in merito, l'ho maturata scrivendo a ruota libera.

Se sei arrvato fino a qua mi scuso per come ho scritto, ma come dicevo mi serviva per decidere, non per intrattenere te.
BW FixSim_112007