16 luglio 2007

Verdena - Angie

Prima o poi mi sparerai alle spalle, Angie
Credi in ciò che fai
Senza lacrime mi distruggerai
Laverai le tue mani rosse, Angie
Scuro più che mai
Senza lacrime ti addormenterai
Come mai, che ne sai, semmai,
Rido in lei semmai
Nei tuoi nei io mai
Lunedì è il giorno delle streghe, Angie
Sai come si fa
Senza lacrime, mi distruggerai
Ora mai, che ne sai, semmai
Rido in lei semmai
Nei tuoi nei io mai


Ps: non che sia un gran testo, ma mi piglia bene

I Musulgatti

Quasi geniale, da non perdere

15 luglio 2007

110° post


"Vi ho visti, ballavate davanti al fuoco."
"Non è che hai sognato?"
"No, vi ho visti... fortunati voi che potete bere il vino!"


Voglia di autoemarginazione ed eterno ruolo di esterno in Canadà che al mercato mio padre compro'.*

Il mondo nuovo, la scoperta dell'America che tutti sapevano dove stava ma tu nnon ci avevi ancora fatto un giro.

Speriamo in bene.

*Sì, nell'ultimo ratto è una battuta che ho molto apprezzato

03 luglio 2007

Finita la prima serie


E' finito.
20th Century boys ha completato il suo primo arco di vita con il volume 22, e in attesa della seconda serie rimango qui con il volume in mano e uno strano sapore in bocca, qualcosa di amaro.
Bello ma amaro.

Non voglio dilungarmi troppo, cerchero' di metterci giusto un paio di opinioni personali.

Innanzitutto la storia finisce.
Inizia nel primo volume e finisce nel ventiduesimo. Questo non implica che ogni dubbio sia chiarito e che la storia chiusa.
Puo' ancora succedere di tutto, visto che i ritorni in vita sembrano la specialità della storia, ma soprattutto puo' ancora esser successo di tutto.
Insomma, il maledetto Urasawa s'è tenuto abbastanza porte aperte per la seconda serie se non addirittura troppe.

Ecco, se si pensa a questo 20th century boys è un brutto manga. Per fortuna c'è sempre un altro modo per vedere la faccenda.

Questo manga non è un giallo, l'obbiettivo tanto del lettore quanto dello scrittore/disegnatore non è e non deve essere la risoluzione di un mistero. Il dubbio, i segreti che man mano ci hanno accompagnato per tutto questo tempo erano solo pretesti per continuare a leggere, e così venire trascinati tra una pagina e l'altra.
E in questo Urasawa è maestro.

Un grande narratore, inganna chi lo legge, gli fa credere che la cosa importante sia un nome mentre tutte le energie sia creative che interpretative sono impegnate a creare un'atmosfera di alienazione totale dal mondo.
Dialoghi semplici, disegno accattivante, ma soprattutto un intreccio ricercato e complesso senza rischiare di diventare incomprensibile.
Si fa leggere tutto d'un fiato, senza pause, senza riuscire a smettere.

Così è stato per ventun volumi, così è stato pure nel ventiduesimo. Niente sconti per noi.

Purtroppo chi legge si aspetta che alla fine la giostra si fermi e gli permetta di mettere i piedi a terra, ma questa volta non è così: per scendere bisogna saltare, e ti lascia quell'amaro in bocca di cui sopra.

E' un errore grossolano questo? Sinceramente non sono in grado di dare una risposta, ma senz'altro concettualmente lo trovo interessante.

Forse andava solo gestito meglio, difficile a dirsi.

A me comunque è piaciuto, e mi sono anche commosso.
Alla fine è questa la cosa piu' importante.
Forse.

01 luglio 2007

Stavo sentendo i Pholas Dactylus

Cosa succede quando non si è piu' capaci di parlare?
Quando l'aria anziché uscire dalla gola rimane dentro mentre il disperato tentativo di produrre suoni costringe il torace a squartarsi?

Cosa succede quando non si riesce piu' a vedere quelo che avevi appena visto?
Ricordi che era bello, che era bella, che era lì e non puo' essere sparito in un istante solo senza che tu lo vedessi scappare via con piccole gambe che sai non appartenergli, eppure non lo vedi piu'.
Provi a concentrarti, ingoi quel brivido di paura e riapri gli occhi.
Ma non c'è piu', non c'è mai stato.

Cosa succede quando non si è piu' capaci di fumare?
Quando anziché del fumo canceroso è di fiamme che si riempiono i polmoni bruciando quel che era nero e mettendo in dubbio le nostre idee riguardo tutto quello che è pericoloso piu' di tutto il resto.
Quando non ti rilassa, quando ti batte piu' forte il cuore e non sai fermarlo.
Quando
sigaretta

Cosa succede quando si resta soli? Cosa succede?
Ci si mette a piagere, piano. Perché non c'è nessuno ad ascoltare. Perché il silenzio, quando è troppo, si fa fatica a violarlo.
Due lacrime e via, ti levi il pensiero e puoi fare la tua parte nella tua piccola commedia quotidiana.

Ma quando non si è piu' capaci di piangere, che succede?

Le lacrime che avresti dovuto versare dove vanno? Sulla luna assieme a tutte le cose che erano nel medioevo sognato degli scrittori? Oppure rimangono dentro, dentro assieme all'aria che non esce
fino a quando non si crea una nuova, picola vita. O un'esplosione, è uguale, non importa. L'importante è che nulla vada buttato, nemmeno una lacrima.
BW FixSim_112007