26 marzo 2007

Un appello di Gino Strada

Riporto dal blog di Grillo la lettera che lo stesso ha ricevuto da Gino Strada

"Caro Beppe,
siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi, responsabile afghano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah.
All'alba di martedì 20 è stato prelevato dai servizi di sicurezza afghani. Da allora nessuno di noi ha potuto vederlo né parlargli, nemmeno i suoi familiari. Non è stata formulata nessuna accusa contro di lui e non esiste alcun documento che ufficializzi la sua detenzione. Per ora: perché chi lo detiene ci ha fatto capire che le accuse, e le prove, si possono inventare.
Alcuni afghani, che lavorano nel luogo in cui Rahmatullah Hanefi si trova rinchiuso, ci hanno detto che si trova nella stanza degli interrogatori, dove lo stanno torturando con i cavi elettrici. Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo, facendo tutto e solo ciò che il governo italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Per questo Prodi mi ha più volte promesso di fare tutto il possibile per farlo tornare con noi. E invece sembra che tutto il possibile non sia stato fatto. Forse nemmeno una parte.
Chiediamo con forza l’intervento del Governo italiano, perché chieda ad alta voce la immediata liberazione di Rahmatullah Hanefi. Un amico, un prezioso collaboratore, che ora si trova in pericolo." Gino Strada

17 marzo 2007

Spaghetti town

12 marzo 2007

Si viaggiare, evitando le buche più dure...


Si parte con la scuola guida, tempo di rabbia e odio verso Guido, il mio istruttore.
Una fiat punto diesel, con tanto di aria condizionata e servosterzo che puntualmente, quando riprovavi per la seconda volta una manovra, spariva misteriosamente.



Opel Astra SW 1.900 benzina. La vera prima macchina, e anche adesso dopo un anno e mezzo di esperienze sulla strada rimane la macchina con cui mi trovo meglio. Le prime bvolte che potevo uscire ed essere autosufficiente. Le prime volte che ho rischiato veramente la vita. Le prime inchiodate, le prime sbocciate, il primo incidente (e, per ora, unico). Insomma, una grande macchina.





Terza macchina passata per le mie mani, la prima che ho gidato non mia: Opel Tigra della Chiara.
Una specie di giocattolino guidabile ad occhi chiusi.
Per eccelenza la macchina da donna.





E ora si arriva al boom: i mezzi della comunita'.
In primis il fantastico Doblo'.
La fiat ha messo a punto questo furgoncino pernsando senz'altro alla comodita'. Dimensioni decisamente contenute visto il genere e una maneggevolezza impressionante. un giocattolino anche questo. Solo che è un giocattolino di quelli divertenti... La seconda piu' potente mai vista sulla faccia della terra e poi via in quarta fino ai 120 orari senza superare i 3000 giri.


Ford Transit. Maledetto. Normalmente lo usano per andare a lavorare sui campi. Io lo uso per andare alla bas. basso, il sedile bloccato, cristo non ci sto dentro neanche a piangere. Odioso, lo uso il meno possibile... a parte questo, che è molto soggettivo, devo dire che come ogni altri mezzo grosso puo' essere divertente, se non picchi la testa mentre guidi.




Fiat Scudo. Come guidare una macchina molto grossa e non troppo potente. Niente di particolare, ne in bene ne in male.

Ah, visto che qui non occupo molto spazio ne approfitto... lo scudo e il transit immaginateveli molto piu' sporchi e vecchi e ammaccati



Potente, grosso, pesante, con un volante enorme che ci passeresti delle ore a girarlo tant'è bello. Signori, è il Ducato, Fiat Ducato.
Adoro questo furgone. Trovatemi un altro mezzo che vi fa sentire così tanto la strada, che vi da la stessa sensazione di controllo. No, non c'è, ve lo dico io. E poi il motore del ducato... che motore! anche se gia' a 60 all'ora ti sembra di andare veloce vista tutta la massa in movimento, si puo' tirare senza problemi, e maledizione se tira! Sì, sono innamorato di questo ammasso di metallo.



La', sui campi col vanette
col Gallo e con Lucien...

Il mezzo storico della comunità, vecchissimo, stranissimo. Ho avuto modo di guidarlo una sola volta ed è stata un'esperienza. Insomma, immaginatevi una macchina pensata negli anni settanta dai giapponesi. Ecco, un poco più assurdo e fuori dal mondo.






Il pandino storico. La macchina di latta. Uno scatolotto assurdo, la macchina piu' vuota del mondo. tutti sanno cosa è, non c'è bisogno che ne parli.









Per ultima la mia macchinina, quella che uso sempre. Fiat punto sx. Sasha per gli amici.
1100 benzina. ha 10 anni, quasi 11, niente servosterzo e niente musica. non supera i 145 orari e in salita, qualasiasi salita muore. pero' il le voglio bene comunque.



E queste sono le 10 macchine che ho avuto modo di guidare. Non che per questo io sia bravo a guidare, ma una minima d'esperienza l'ho.

09 marzo 2007

Dei desideri più o meno repressi

Bon, mi sono ripigliato abbastanza per tentare di descrivere il sogno di stanotte. Come gia' dissi tempo fa i sogni di solito non riesco a ricordarli, per cui quelle poche volte che riesco a portarmi dietro qualche immagine o qualcosa questa mi perseguita per qualche ora o, nei casi piu' gravi, per qualche giorno.

La prima cosa che ricordo è il contatto della pelle con le lenzuola. Evidentemente il sogno era gia' iniziato da un po' ed aveva gia' raggiubnto una certa intensita'.
Sono abituato a dormire in mutande quindi il contatto con le coperte non è certo qualcosa di strano o nuovo, solo che a volte capita che pesino piu' del solito. Capiamoci, sono sicuro che in quel momento io fossi in uno stato semi-comatoso, e quindi anche semi lucido e quindi, mi ripeto, le coperte erano vere, ma non il loro peso. non ero banalmente avvolto dalle coperte, queste mi permettevano qualsiasi movimento volessi tentare, solo erano piu' pesanti del solito.

A questo punto le cose si complicano.

Qualche minuto fa ho detto che non c'era una persona in particolare, ora invece sono convinto di sì. Non diro' il suo nome (suo nome di lei) ma sapiate che c'era. Nessun luogo invece, questo è sicuro... anche se poi magari eravamo nel mio letto, o in mezzo ad una strada. Semplicemente non c'è nmodo per me di capire se cifosse o meno un luogo e l'idea di aver sognato all'interno di un non luogo mi prende bene quanto basta.

Ricapitoliamo.
Io e lei, neanche in mezzo al nulla, semplicemente solo io e lei nel non luogo, mentre le coperte schiacciano il mio corpo mortale. Sembra semplice detta così, ma provate a immaginare di esserci voi in questa situazione, consapevoli di sognare, contemporaneamente nel vostro letto e davanti ad una tipa da nessuna parte. Ecco.

Io e lei, il letto si è fatto piu' distante, abbastanza da portare tutta la mia concentrazione sul mio/suo corpo immateriale. Lo so, adesso vi aspettate chissa' che storia piccante, chissa' che erotismo. Me l'aspettavo anche io, o almeno se l'aspettava il mio corpo, quello sotto le coperte pesanti. Certe cose fanno presto a diventare eloquenti.

Ricordo chiaramente la sensazione di un bacio mai dato, i due corpi che sono vicini, uniti, un unico essere, sensazioni come la pioggia che va a finire tutta nelle fognature, sotto, sempre piu' in fondo.
Potevo sentire chiaramente la mia carne toccare la sua senza che tutto questo avesse pretese di realismo.
E ancora non riesco a mettere a fuoco quello che è successo, ma ho un unico frammento di lucidita' riportato indetro da quel limbo dove ero caduto.

Immaginatevi una parete di carne umana. Sangue e tutto. Non dimenticate le coperte che pesano. La carne si apre come se fosse fatta apposta per essere aperta o aprirsi di sua sponte. Non dimenticate l'eccitazione. La stessa carne crea un qualcosa che attraversa la fessura creatasi e la trapassa ed è una mano. Alla mano piace quello che ha visto. non ha nervi, non ha toccato, non ha penetrato, ma ha vissuto un'azione e questo le da piacere.

Ecco, questo è il mio sogno di stanotte, e maledizione ho dovuto cambiare mutande. E mi sono anche svegliato presto.

Auguri Michele

Son 22 e sono un macinio.
O macinino. Dipende dai punti di vista.
BW FixSim_112007