09 marzo 2007

Dei desideri più o meno repressi

Bon, mi sono ripigliato abbastanza per tentare di descrivere il sogno di stanotte. Come gia' dissi tempo fa i sogni di solito non riesco a ricordarli, per cui quelle poche volte che riesco a portarmi dietro qualche immagine o qualcosa questa mi perseguita per qualche ora o, nei casi piu' gravi, per qualche giorno.

La prima cosa che ricordo è il contatto della pelle con le lenzuola. Evidentemente il sogno era gia' iniziato da un po' ed aveva gia' raggiubnto una certa intensita'.
Sono abituato a dormire in mutande quindi il contatto con le coperte non è certo qualcosa di strano o nuovo, solo che a volte capita che pesino piu' del solito. Capiamoci, sono sicuro che in quel momento io fossi in uno stato semi-comatoso, e quindi anche semi lucido e quindi, mi ripeto, le coperte erano vere, ma non il loro peso. non ero banalmente avvolto dalle coperte, queste mi permettevano qualsiasi movimento volessi tentare, solo erano piu' pesanti del solito.

A questo punto le cose si complicano.

Qualche minuto fa ho detto che non c'era una persona in particolare, ora invece sono convinto di sì. Non diro' il suo nome (suo nome di lei) ma sapiate che c'era. Nessun luogo invece, questo è sicuro... anche se poi magari eravamo nel mio letto, o in mezzo ad una strada. Semplicemente non c'è nmodo per me di capire se cifosse o meno un luogo e l'idea di aver sognato all'interno di un non luogo mi prende bene quanto basta.

Ricapitoliamo.
Io e lei, neanche in mezzo al nulla, semplicemente solo io e lei nel non luogo, mentre le coperte schiacciano il mio corpo mortale. Sembra semplice detta così, ma provate a immaginare di esserci voi in questa situazione, consapevoli di sognare, contemporaneamente nel vostro letto e davanti ad una tipa da nessuna parte. Ecco.

Io e lei, il letto si è fatto piu' distante, abbastanza da portare tutta la mia concentrazione sul mio/suo corpo immateriale. Lo so, adesso vi aspettate chissa' che storia piccante, chissa' che erotismo. Me l'aspettavo anche io, o almeno se l'aspettava il mio corpo, quello sotto le coperte pesanti. Certe cose fanno presto a diventare eloquenti.

Ricordo chiaramente la sensazione di un bacio mai dato, i due corpi che sono vicini, uniti, un unico essere, sensazioni come la pioggia che va a finire tutta nelle fognature, sotto, sempre piu' in fondo.
Potevo sentire chiaramente la mia carne toccare la sua senza che tutto questo avesse pretese di realismo.
E ancora non riesco a mettere a fuoco quello che è successo, ma ho un unico frammento di lucidita' riportato indetro da quel limbo dove ero caduto.

Immaginatevi una parete di carne umana. Sangue e tutto. Non dimenticate le coperte che pesano. La carne si apre come se fosse fatta apposta per essere aperta o aprirsi di sua sponte. Non dimenticate l'eccitazione. La stessa carne crea un qualcosa che attraversa la fessura creatasi e la trapassa ed è una mano. Alla mano piace quello che ha visto. non ha nervi, non ha toccato, non ha penetrato, ma ha vissuto un'azione e questo le da piacere.

Ecco, questo è il mio sogno di stanotte, e maledizione ho dovuto cambiare mutande. E mi sono anche svegliato presto.

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