20 settembre 2006

Wolf Parade

A proposito di internet, cosa ne pensate delle possibilità offerte dalla tecnologia, come il peer to peer?
Dan: Non mi preoccupa, non m'interessa proprio perché noi facciamo soldi con le tournée, non con i dischi. Può essere un problema per un certo tipo di artisti, o per le etichette più grandi, che investono molto nella promozione e nei video. Ma per quanto mi riguarda, se la gente vuole condividere i file delle nostre canzoni attraverso la rete, che si accomodi pure! Anche perché non c'è alcun modo per impedirlo.



Che grandi che sono *_*
A parte le cagate, dovrebbero essere molti in piu' a pensarla a questa maniera

16 settembre 2006

©Bruder



11 settembre 2006

L.R.

Sono il suo piu' grande fan, ed è un onore.

Grazie Luciano

Linkonia

07 settembre 2006

Solo lasciami stare

Solo un'occasione, una possibilita', un'occasione.
E' come una chimera che vola, non la vedi, è dietro le nuvole, e anche se non ci fossero nuvole non la vedresti perché vola troppo in alto, o troppo vicino al sole.
Ma non si brucia. Non le capita mai. E così neanche il corpo senza vita puoi ammirare, neanche questa eventualita' ci è concessa.
Semplicemente lontana, e noi pregando che cada. Senza sperare che succeda veramente.

05 settembre 2006

48 ore


Domenica sera. l'ultima volta che mi sono acceso una sigaretta è stato domenica sera. E manca, cazzo se manca la nicotina che potenzia il pensiero, calma l'ansia e tutto. Ma meno di quanto pensassi.
Questa è una di quelle sensazioni strane che non auguro a nessuno ma che sono felice di sperimentare.
Ipersensibilita' psichica innanzitutto, stanchezza e sonno eccessivo, difficolta' di concentrazione.
Questo è quello che sto sentendo, piu' qualcos'altro. Un modo di vedere, sentire e toccare diverso e nuovo.
E' strano, e per me interessante.

Perché questo dimostra quanto io non conosca il mio stesso corpo. Stupore e meraviglia come base di ogni curiosita', e dalla curiosita' la scoperta, e dalla scoperta la crescita.

Comunque adesso esco, e penso che un pacchetto me lo prendero' piu' che volentieri :)

03 settembre 2006

INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA

era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza… quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l’anima a dio.

nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso. la pioggia portava con sé la polvere dei deserti d’oltre mare. i vecchi dissero: ci sarà la guerra!
nessuno prestò credito alle loro parole. e nessuno fece nulla. giacché, cosa si poteva fare contro la profezia! solo cantammo per intere giornate, fino a restare senza voce, per poter consumare tutte le vecchie canzoni, perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo.

1. quando intravedono il primo cadavere per la strada, le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi. senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l’aria, ti gira la testa. sono di aiuto in questi casi l’acqua fredda, leggeri schiaffi. se lo svenuto non rinviene, sdraialo sulla schiena e sollevagli le gambe in aria. se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo. le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. e non si ha tanto tempo a disposizione. è raccomandabile piangere, fa bene al cuore. ma neppure per questo c’è tanto tempo a disposizione.

2. se la città è in stato d’assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri. se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi. non è raccomandabile seppellirli senza. ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo.

3. la sepoltura si svolge di notte, per motivi di sicurezza. perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell’identità del defunto. nel caso di corpi dilaniati, bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo. se si verificano ugualmente degli errori, è meglio evitare di ammetterlo successivamente. tanto per i morti è lo stesso. se vicino alla persona che è stata sepolta, sul posto dell’uccisione, si trovano altre parti di corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura, poiché lì in genere si radunano i cani affamati. la cosa migliore, se si ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quello che è rimasto e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba. bisogna stare attenti che non se ne accorgano i familiari, perché loro concepiscono il cadavere come un tutt’uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.

4. in guerra nessuno è matto. o almeno ciò non si può asserire nei confronti di nessuno. molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si mettono in mostra molto bene. come combattenti coraggiosi, convinti delle idee dei loro capi.

5. in guerra nessuno è intelligente. non devi credere alla verità di nessuno. le lunghe disquisizioni sull’insensatezza della guerra del professore di una volta, in un batter d’occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per la strada.

6. non ricordarti di nulla. prova a dormire senza sonno. devi ornarti di amuleti e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno. abbi fede in qualsiasi segno. ascolta attentamente il tuo ventre. agisci secondo le tue sensazioni. se pensi che non bisogna camminare per quella strada, allora vai per un’altra.

7. non avere paura di niente. la paura genera nuova paura. ti blocca. devi credere fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.

8. non lasciare lavori compiuti a metà. salda i debiti. devi essere pulito. non fare nuove amicizie. già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni.

9. proteggi i ricordi, le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito. se tutto brucia, se perdi tutto, se ti prendono tutto… dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri. ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti, nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.

10. non ti legare alle cose, alla terra, ai muri, alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d’arte, alle biblioteche… trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo. e tuttavia, non legarti in alcun modo al denaro. appena puoi scambialo con la tua libertà.

11. adoperati per il bene delle persone. sempre. il più delle volte non lo meritano, ma tu fallo ugualmente. non aspettarti alcuna riconoscenza. non chiedere per chi fai il bene. non legarti alle tue azioni.

12. non dire ciò che pensi. non essere così stupido a tal punto. perché appena pensi non appartieni più a loro. non tacere, perché non possano pensare che pensi a qualcosa. parla, così, giusto per parlare.

13. se ti imbatti nel pericolo, non essere coraggioso, anche spinto dalla disperazione. tenta di sopravvivere. fai tutto quanto è nelle tue possibilità. soltanto devi stare attento a non mettere altri in pericolo con i tuoi tentativi. finché non sei morto sei vivo. sembra comprensibile. non togliertelo mai dalla testa. se devi sacrificarti, fallo per le persone cui vuoi bene, non farlo mai, in nessun modo, per delle idee. il tuo sacrificio verrà giudicato dagli altri sempre in maniera scorretta, a seconda della loro coscienza e della loro prospettiva. le idee passeranno, si rovineranno, diventeranno comiche. se resti vivo, vedrai quanto sarà difficile continuare a credere in loro.

14. non supplicare per nessun motivo. non supplicare nessuno. neanche se c’è di mezzo la vita. è una questione di buon gusto. pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita.

15. non devi metterti a capo di nessuno. per nessuna ragione. quando ti volti a cercare aiuto, dietro a te non ci sarà nessuno. non fare affidamento su nessuno, ma non sottrarti al fatto che quelli che ami fanno affidamento su di te. questo è salutare anche per te. devi sapere: perché? gli obiettivi non devono essere grandi, in nessun modo di carattere generale. conoscevo una persona che per tutto il tempo ha desiderato di bere una birra. è vero: non ci è riuscito, ma era splendido vivere desiderandolo.

16. non devi stupirti di nulla. di ogni possibile prodigio. non devi farti deprimere da nessuna cosa. anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso. questa è la prima occasione per mettersi alla prova. così tanti sono delusi da se stessi che in confronto la tua delusione è un nonnulla. e se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un’altra volta.

17. cerca di essere sempre prudente. se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo. se qualcun altro lo fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola.

18. non hai il diritto di adirarti con nessuno. e tuttavia, non devi dimenticare nulla. quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti. se tutto è passato. non dimenticare gli esami che alcuni non hanno superato.

19. e però non fondarti su questo. non aspettare l’occasione per poterti rivalere. la vendetta ti deve essere estranea. una questione che appartiene ad altri. se sopravvivi, vivi per te e quelli che sono sopravvissuti insieme a te.

20. e ancora, non immaginare mai di essere il signore della verità. nessuno lo é. a te è sembrata in questo modo. a un altro è sembrata diversamente. mantieni per te il pezzetto della tua verità. servirà soltanto a te. rinuncia al diritto di scrivere la storia dell’assedio. non contrapporti ai nomi di quei morti che sono stati scelti come eroi. non sperare di riuscire a mettere a posto qualcosa, neanche una ingiustizia rimasta in sospeso. in quel momento, quando hai intravisto il primo cadavere sulla strada, la storia del dopoguerra era già stata scritta. poi ci metteranno solo i nomi delle persone, delle città, delle montagne, i baluardi che si sono gloriosamente difesi e i baluardi che sono gloriosamente caduti. non c’è posto qui per la tua verità.

ora che sai tutto questo, prova a proteggere te stesso e forse a salvarti la testa. se non ti riesce, almeno non ti annoierai.

Nezdad Maksumic (poeta bosniaco e regista del Lik Teatar)
Trad. Igor Pellicciari 1995

Io l'ho trovata qui, questa versione. La migliore traduzione che ho trovato oggi IMO

Da dove venga tutto questo, e perché io lo stia proponendo qui, è un altro discorso.
Se avete letto sapete gia' tutto.

02 settembre 2006

Questa è solo una storiella senza peso

Prendiamo due persone.
Il primo: Lui.
Lui è maschio, corrisponde allo stereotipo classico dell'uomo etero senza essere un'esagerazione supereroistica, senza essere piccolo e insignificante. Una persona di sesso maschile insomma, ne piu' ne meno.
La seconda: Lei.
Piu' che altro femminile. Non bella, non brutta: uno di quei volti che impari ad apprezzare.
E che alla fine ti piace. Semplice nelle cose semplici, impegnata nel resto.

Ora abbiamo i due protagonisti, sarebbe utile aggirarli con qualch personaggio secondario. Prendiamo una madre e una sorella piu' piccola per Lei. Tutt'e tre sono unite, nel senso che si parlano, si confidano, ma nel credersi un'unico essere ognuna si illude sempre di piu' dell'altra e alla fine, ad un certo punto, sara' chiaro che sono tre estranee.
Per lui invece va bene l'amico fidato e la collega di lavoro. Tra di lui e la collega non c'è nulla, forse qualcosa in passato ma l'hanno superato entrambi. L'amico invece è l'amico, non so in che altro modo spiegarlo.


Come interagiscono per la prima volta i due protagonisti?
Incontro casuale? Incontro-scontro? lui per sbaglio prende qualcosa di suo e la cerca per renderglielo? basta pensarci un attimo e ci saranno migliaia di occasioni molto piu' coinvolgenti di queste. Scegline tu una, perché a me non interessa il dove e il come, quanto piuttosto il cosa.
Gli sguardi si sfiorano, pensieri troppo veloi per essere messi nero su bianco, ma lui sa che la deve fermare, toccare, assaggiare. Lei sente tutto questo e vuole essere presa e portata via, vuole stare al gioco. Si dice per divertimento.
Quindi anno presto a parlare. Lui si inventa una qualche scusa patetica, lei gli da corda.
Si rivedono una, due volte. Le cose procedono si conoscono meglio.

E qui bisogna far succedere qualcosa.
E' un po' da stronzi. Questi due che finalmente hanno trovato qualcuno di interessante
e io adesso distruggero' il loro mondo. Perhé deve succedere qualcosa.
Magari un'invasione aliena durante la quale i due all'inizio corrono e scappano e si rifugiano assieme, aiutandosi l'un l'altro.
Legati, da soli contro il mondo, divisi destinati a morire, uniti pronti a sopravvivere.
Passa un giorno, due giorni pieni di pericoli.
La loro forza era l'unione fino a quando non si accorsero di non sopportarsi.
Il sipario cala su di loro che prendono strade diverse sotto un cielo rosso sangue.
Oppure potrebbe succedere, tanto per redere difficile la vita a sti due, il famigerato olocausto nucleare. Le cause naturalmente sconosciute.
Dopo la paura e la grande luce ala il buoio dell'inverno nucleare.
La notte eterna accompagna i nostri che pero' iniziano ad avere strani dubbi: è davvero la stessa persona di prima questa?
Al buio, interamente coperti di terra e schifo, irriconoscibili. Segnati dalla fame, dalla stanchezza, dallo stress.
"E io? io sono davvero la stessa persona?"
Il dubbio tra i pochi avanzi di civilta'.
Il sipario si chiude sulla pazzia. Una risata mi sembra piu' che sufficiente.

Oppure potrebbe non succedere nulla. Sacrificare sull'altare della verosomiglianza la catastrofe che cambia fuori e cambia dentro.
Ma non dirlo. Non descrivere nulla, non pensare nanche a come potrebbero apparire le cose. vai sotto la superficie, cerca il movimento e le dinamiche.
Per ogni parola annota l'implicito.

E fai finire male la storia.

01 settembre 2006

DioNarapa

Parano'
Parano'
Parano'
Parano'
Parano'
Parano'
Parano'
Parano'
Parano'
Parano'
Parano'


E che cazzo, non +è possibile. L'idea di andare in paranoia mi ci ha portato in pieno.
Sara' che gia' oggi mi sono gia' fatto il mio viaggio nela proto depressione esistenziale e quindi ero piu' esposto... ma cazzo, proprio prima di dormire?
Sara' anche che sto sentendo la musica sbagliata. Normalmente mi piace la musica da paranoia totale, da complesso, sensazioni di schiacciamento e di insufficienza polmonare (sì, in grassetto), ma in certi momenti mi odio per il semplie fatto di conoscerla.

Da lucido mi piace lasciarmi impressionare, trasportare dalla musica verso abissi sempre piu' profondi solo per sentire quanto è buono il sapore dell'aria al mio ritorno.
ma a volte credo di esagerare, e allora spaventato mi strappo le cuffie.

Sonno, meglio andare a dormire ora.
Niente immagine per questo post, così impara.
BW FixSim_112007