22 aprile 2006

Qualcosa è successo

Lo so, dico sempre che non ho novita', che la mia è una vita piatta e noiosa, ma io per primo so che le cose non sono mai andate veramente così male [se non qualche anetto fa', ma tant'è].
E anche ultimamente ho avuto la mia novita' su cui rompermi la testa e per cui non pensare ad altro.
Sì, sto parlando di una tipa.
L'inizio di questo condizionameto mentale è da ricercarsi un bel po' di tempo indietro, piu' o meno la prima volta che le ho parlato.
Nel corso di questi anni c'erano gia' state le condizioni per cui io e lei parlassimo un po' di piu', senza necessariamente dire qualcosa. Ecco, giusto per passare il tempo. Ogni volta è successo pero' che ci si avvicinasse un po' di piu' senza che nessuno lo volesse, fino a schiantarci l'uno nell'altra.
Lasciandosi andare nel flusso il tutto avveniva molto naturalmente, la mia personale impressione era quella di un sofisticato meccanismo in cui tutti gli ingranaggi si incastravano perfettamente l'uno nell'altro* e andava bene così. Sentivo di voler bene ad una persona e lei diceva lo stesso, e non ho motivo per pensare che non fosse così.
Ma poi bisogna prendere il controllo del flusso, prendersi delle responsabilita' e degli impegni, ma responsabilita' ed impegni comportano necessariamente la paura. Non una paura in particolare, potrei cercare per ore la descrizione piu' adatta per descrivere proprio quella paura, ma sarebbe inutile. La paura è paura e come tale va presa. E io l'ho presa dritto dritto in mezzo agli occhi.
Lei decide di lasciar stare. Meglio non vedersi etc etc. Io cerco di recuperare, ci tenevo veramente e quasi ce la faccio, ma la ragazza ha la testa dura. Anche troppo e c'è stato un secondo "non vediamoci".
Transizione ecologica
Rispetto al contesto il soggetto [in questo caso lei, ma poi la cosa è applicabile anche a me stesso] cambia status e ruolo. In altre parole quello che vedeva in me ha deciso di non vederlo piu'.
Le avevo chiesto di decidere e lei l'ha fatto.
E' stato uno strano periodo, c'ho messo una settimana *molto* abbondante per uscirne anche io, e di colpo vedo le cose da una nuova prospettiva.
Fino a qui non ho nessun rimpianto, niente di cui lamentarmi. Non esistono colpe ne tantomeno colpevoli. E' successo e basta e siamo entrambi responsabili.
Il guaio è che una cosa del genere, anche se ordinaria e banalissima, lascia il suo segno.
Non fa piu' male pensare a lei, ma mi spiace, perché se prima mi sentivo vicino a questa persona ora è salito un muro enorme.
E' normale, nel momento in cui la nostra interrelazione ha perso il suo significato "originario" è stato quasi impossibile costruirne uno nuovo.
E quindi anche se vorrei parlarle non saprei cosa dirle, e mi spiace perché sento di aver perso una bella persona, e anche, perché no, un'amica.
Mi ha fatto sentire qualcosa di bello, era un po' che non lo sentivo e, a dire il vero, non sono sicuro di averlo mai sentito, e di questo non la ringraziero' mai abbastanza.
Mi ha lasciato delle belle illusioni, cose che non sono e non saranno. Ma le cose piu' interessanti sono quelle che non esistono, cio' che esiste è banale. O almeno, per adesso, io ne sono convinto.
Non credo di averle fatto dei torti e lei non ne ha fatti a me, ma questo non aiuta. Un paio di insulti avrebbero giustificato il silenzio che è sceso.

Comunque pratica archiviata.
Attenta popolazione femminile, sono tornato in pista!

*in realta' sarebbe piu' giusto parlare di un processo di retroazione positiva o di schismogenesi, ma il meccanismo è piu' poetico

1 commenti:

manfroze ha detto...

;_; ------> x_o

BW FixSim_112007