09 aprile 2008

Io non so chi sono

Seduto in camera, al sicuro dietro le tapparelle, aspetto mio fratello. Lui è in bagno, ho appena sentito lo sciacquone e questo significa che ben presto spegnero' il computer.
Clock-click e poi tutto giu', nel buoi della fogna.

Chi lo sa dire cosa c'è sotto? Scarafaggi probabilmente.

Eisner (per chi non lo sapesse un genio) uso', quando ancora era vivo e ancora scriveva e ancora disegnava, gli scarafaggi come metro di giudizio per comprendere e valutare la razza umana. Una gran bella storia, di quelle che in camera mia, dove aspetto mio fratello, non stanno mai troppo a prendere polvere. Prima o poi mi ricapita tra le mani, e leggo per il solo piacere di farlo.

Un'altra lettura ciclica è Novecento. L'ultima volta ieri sera. Il fatto è che oramai lo so a memoria, ma ogni volt che lo leggo c'è qualcosa che mi sfugge, qualcosa di infinito ma semplice.
Qualcosa che si nasconde, implicito, tra le parole. ne sento l'odore, mi sfugge l'ombra e non ho ancora parole per catturarlo.
Qualcosa che mi spaventa.

Non so cosa sia, ma è il motivo per cui il libro mi piace molto. Così, semplice, senza fronzoli.

Quasi da elementari.
E mi piacerebbe dire che quelli erano bei tempi, tempi migliori e quant'altro. Ma sarebbe falso.
Non ricordo con esattezza cosa o quando, per essere sinceri sono diverse immagini che si sovrappongono sommando le proprie lacune.
Un falo' di ricordi offerto alle sfere.

la porta del bagno che si apre e io che vi saluto.

Adieu

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